mercoledì 21 agosto 2013

PAOLO GIRONE: "20 anni di UFC"

Articolo del nostro maestro pubblicato sul sito di 

Try to Fight - link

20 anni sono tanti

Noi europei, sicuramente noi italiani, siamo caduti dalla nuvole quando il 12 novembre 1993 si svolse il primo Ultimate Fighting Championship.
Non era una novità assoluta; senza scomodare il Pancrazio dei greci e dei romani, in varie parti del mondo era piuttosto frequente assistere ad incontri tra atleti di diverse discipline, ma la straordinaria macchina promozionale statunitense riuscì a trasformarlo in evento epocale.
Io personalmente ebbi la fortuna di avere in regalo da un mio allievo una VHS con questo primo torneo, e ne rimasi estremamente colpito: 8 atleti, eliminazione diretta solo per KO, finalizzazione o lancio della spugna, nessuna protezione a parte la conchiglia, pochissime limitazioni ma soprattutto nessun limite di tempo e categoria di peso!!
Sono passati 20 anni esatti, ormai siamo tutti “esperti” di MMA (forse sarebbe meglio dire appassionati?) e le MMA sono, nel frattempo, cresciute con noi. 
Sono straordinariamente cresciute come diffusione, in un modo che all’epoca di UFC 1 nessuno, neppure il più lungimirante promoter, avrebbe potuto prevedere, ma non sono assolutamente più la stessa cosa delle origini, proviamo a vedere perché:
  1. Il concetto stesso di MMA , almeno come le intendiamo ora, e il termine MMA non erano ancora nati. Si trattava di incontri tra praticanti di diverse discipline, e nella diversità era tutto l’interesse dell’evento. Non erano “arti marziali miste” nel senso del mix di competenze degli atleti, ma nel senso appunto della diversissima formazione. Erano quindi, potremmo dire oggi, “atleti monodisciplinari misti”.
  1. La pochissime limitazioni imposte dal regolamento , la mancanza di categorie e la possibilità di vincere solo mettendo fuori combattimento l’avversario, rendevano quei combattimenti , che io rivedo sempre con immenso piacere, più simili a degli intensissimi, estremi test di difesa personale che ai moderni match ai quali siamo abituati ora.

  2. Nessuno dei partecipanti alla prima edizione, eccezion fatta per Gracie e Shamrock, era minimamente preparato a ciò che lo attendeva! Dal punto di vista tecnico, è oggi lampante, ma anche sotto il profilo della preparazione fisica. Alcuni fanno addirittura sorridere, e questo vale almeno per le prime 5 edizioni.

  3. Sempre con riferimento alle primissime edizioni, gli atleti partecipanti sembrano non imparare la lezione: il pugile che viene proiettato e strangolato, pensa di dover boxare meglio perché questo non accada nuovamente, e viceversa. Il concetto, oggi ovvio, del cross training, se non addirittura delle MMA come disciplina autonoma, è ancora assai lontano.
Ma poi abbiamo capito, tutti.
Io, all’epoca giovane e orgoglioso istruttore di Wing Chun, ho cominciato a pensare a distanze diverse, a nuovi stimoli ecc., ma, come molti allora, non avevo gli strumenti per cambiare il mio approccio al combattimento in modo significativo.
Certo, un amico pugile, un amico thaiboxer, una cintura nera di judo che aveva la palestra sotto casa, ma erano approcci rozzi, senza piena consapevolezza, solo con tanta energia e tanta curiosità.
No signori, 20 anni fa in Puglia non si poteva fare di più, ma sono contento di tutto ciò che ho fatto.
Fortunatamente ho poi incontrato amici e maestri straordinari, e le cose sono cambiate, per me e per quelli che mi seguivano.
Gli atleti di oggi sono atleti di MMA, non atleti che competono nelle MMA, e questa differenza (tristemente ancora poco chiara in Italia) si vede, si vede in tutto ciò che fanno, dallo sparring alla preparazione fisica.
Nel nostro piccolo, in WCRA cerchiamo di fare le cose seguendo un moderno percorso di formazione: da noi si fanno le MMA, e in quelle si compete.
Dopo tutto questo, vi confesso che il mio preferito rimane Tank Abbot!! 


Per contattare l'autore: paolo_girone@libero.it

martedì 20 agosto 2013

MAESTRO PAOLO GIRONE "La passione non va in vacanza"

Articolo pubblicato sul Blog di zanshinkaijj - link



Non avrei mai immaginato che nella ridente, seppur piccola, cittadina pugliese di Rutigliano si respirasse il magico flusso del Jiu Jitsu.
Eppure, è così.

Avevo già deciso di dedicarmi alla nobile arte del riposo, sicuro di prendere chili superflui, dimezzare le mie scorte di fiato ed arricchire quelle sensazioni di unicità che si sperimenta nel sacro-periodo delle ferie.
Ma non avevo fatto i conti con la passione e con il sapore della coincidenza.
Complice il social network, ho contattato Paolo Girone, direttore tecnico della W.C.R.A. il quale dedica la sua vita all'insegnamento (e all'apprendimento) delle arti marziali nonché appassionata cintura marrone nell'arte suave brasiliana. Paolo mi conferma che si, c'è un affiatato gruppo a Rutigliano che nel periodo estivo continua ad allenarsi. Ecco, a tale notizia ho reagito preparando la valigia con molta cura, senza dimenticarmi di portare shorts e rash-guard.

Successivamente con Paolo abbiamo concordato l'appuntamento: il parco pubblico di Rutigliano.
Una volta arrivato lì, ho visto con interesse un gruppo di ragazzi che si prodigava in esercizi funzionali a corpo libero. Dunque, immaginate la scena: parco pubblico + tatami incastrati sul manto verde + alberi come tetto + bambini in festa + variegato genere umano incuriosito che disegnava perimetri naturali.

Sono stato accolto con eleganza e discrezione e dopo brevi esercizi ginnici ho chiesto ad Andrea di rotolare. Sono rimasto davvero sorpreso dal livello tecnico e nel rolling mi sono divertito assai anche perché, che qualcuno benedica il fato, eravamo della stessa taglia.
Ho saputo successivamente da Paolo che Andrea è una cintura nera di Judo ed una cintura viola di Jiu Jitsu nonché allenatore di allenamento funzionale. Un curriculum di tutto rispetto, non c'è che dire.

Poco più tardi ci ha raggiunto Paolo sul tatami. Ci siamo presentati ed ho così potuto conoscere, anche se nel tempo in cui ci è stato concesso, di quale spessore egli sia.
Così come nello sparring che poi è succeduto: gagliardo, tecnico e sempre rispettoso. Equazione di cui non dubitavo.

Una parentesi piacevole, una esperienza di valore ed attraverso la quale ho avuto il piacere di conoscere il vento pugliese del Jiu Jitsu. Perché, come ha magnificamente sintetizzato lo stesso Paolo "la passione non va in vacanza".

lunedì 12 agosto 2013

Paolo Girone: "La sindrome di Mickey e Yoda" - articolo pubblicato su Try To Fight

LINK ALL'ARTICOLO: http://www.trytofight.com/2013/07/paolo-girone-la-sindrome-di-mickey-e.html

Allenatore professionista di arti marziali e allenamento funzionale, direttore tecnico della WCRA

"Nel mio lavoro mi capita spesso di incontrare persone che cercano dalle arti marziali o dagli sport da combattimento cose molto diverse; c’è l’appassionato, quello cresciuto (come me del resto) forse con troppi film, che vuole seguire un percorso lungo, che lo porti gradualmente ad acquisire maggior coscienza di sé, oltre naturalmente a delle sempre maggiori capacità di combattimento.
C’è poi chi, in genere un ragazzo con buone basi atletiche e piuttosto giovane, cerca il confronto, magari la competizione, che ama l’allenamento e le endorfine che esso produce.
Ho la fortuna di confrontarmi con un’umanità assolutamente eterogenea, nella mia doppia veste di “ coach” di sport da combattimento e di “Maestro” di discipline tradizionali. La cosa più sorprendente non è tanto il target spesso molto diverso che viene attratto da questi 2 universi, ma le diverse visione dell’insegnante che a questi universi si accompagnano: nelle arti tradizionali, kung fu su tutte, il Maestro è un po’ come Yoda .
Ve lo ricordate lo straordinario Maestro Jedi di Guerre Stellari? 900 anni di età, 60cm di altezza, ma più potente, abile e temibile di ogni altro Jedi. Così come in tutto il cinema cinese di kung fu che si rispetti, e nelle sue derivazioni americane, il più forte alla fine è sempre lui, il gracile , anzianissimo e saggio maestro, in genere dalla lunga barba bianca.
Ammetiamolo, questa visone romantica ci affascina, anche se , saggezza a parte, razionalmente comprendiamo che un 80enne difficilmente, e voglio essere buono, potrebbe aver ragione di un 20enne, oltretutto allenato a fedele allievo.
Eppure funziona, come mai? Per 2 ragioni , fondamentalmente: la prima è che credere nella possibilità di un miglioramento perpetuo, senza fine, di fatto dà speranza anche ai meno dotati e può essere molto motivante, la seconda è che questo tipo di visione garantisce una solida organizzazione gerarchica, e sappiamo quanto questo possa risultare importante in ogni tipo di comunità.

Negli sport da combattimento, diversamente, spesso l’insegnante è un po’ come il Mickey di Rocky: anziano, saggio anche lui, ma non certo imperturbabile e, soprattutto, assolutamente non proponibile come avversario di Rocky, neppure per un allenamento in palestra. Allo stesso modo, ad esempio, il grande Cus D’amato, che scoprì e lanciò Marciano e Tyson, di certo non ne fu lo sparring.

Abbiamo scelto 2 figure immaginarie, 2 esempi estremi, per rappresentare 2 visioni, 2 mondi, che possono davvero arrivare, nella realtà delle accademie, ad eccessi simili.
Ho conosciuto molti insegnanti di diverse discipline tradizionali che erano ritenuti assolutamente imbattibili dai propri studenti, ma forse dovrei dire seguaci; in realtà questa presunta imbattibilità era legata a “dimostrazioni” di abilità e controllo, ma soprattutto ad un abile indottrinamento dei propri allievi. In questo tipo di accademie, infatti, il confronto è assai limitato, e in ogni caso solo tra studenti dello stesso “rango”. Battere un allievo più anziano, evidentemente, causerebbe la messa in discussione di tutta la struttura gerarchico-organizzativa.
Il vero pregio di questo meccanismo, un vero e proprio multilevel direbbero gli esperti di marketing, è che chi è in alto, probabilmente dopo aver sborsato discrete cifre e per molto tempo, vede il suo status protetto, almeno finchè la sua fedeltà alla scuola, il suo impegno e il suo denaro non verranno meno…
Ho conosciuto diverse realtà di questo tipo, alcune di dimensioni internazionali, e di alcune ho fatto parte, molti anni or sono.
Negli sport da combattimento, a volte, ma non sempre, le cose vanno diversamente: il coach è appunto il tuo allenatore, ti allena, non è necessariamente il tuo termine di paragone né il tuo punto di arrivo.
Avete mai sentito dire che i grandi allenatori di calcio spesso non erano grandi giocatori e viceversa? Beh, in parte è così, perché l’atleta e l’allenatore hanno caratteristiche solo in parte comuni.
Certamente un coach che si rispetti deve aver fatto le sue esperienze per poter seguire con efficacia atleti, specie se di alto livello, ma il suo successo dipenderà da tanti altri fattori, ad esempio la capacità di motivare i propri atleti, oltre ovviamente alle sue competenze tecniche.
E se il coach ha 40, 50 o 60 anni, una giovane promessa di 20, in piena forma e magari più grosso e pesante, non si arriverà mai a pensare di “essere arrivato” mandandolo ko! Egli, si spera, comprenderà facilmente il valore di una guida , di un sostegno, di un docente, senza che questi si ponga su un piedistallo, sembri inarrivabile, insomma si comporti da Yoda.


Dopo tutto questo parlare, potrà essere spontanea una domanda: “ e tu? Tu come ti comporti?? Sei Yoda o Mickey per i tuoi?”
Io pratico arti marziali da 24 anni, e la mia visione (per fortuna!) è cresciuta con me : da adolescente, praticando solo discipline tradizionali, ero forse convinto che ci potessero essere degli Yoda, dei maestri che la pratica avesse portato alla assoluta perfezione. Ora sono certo che sia così, solo che la perfezione non è quella del valore in combattimento, che non può che decadere, ma della consapevolezza profonda dell’arte; così è , e non possiamo aspirare a nulla di più bello.
Quando mi sono avvicinato agli sport da combattimento ero alla ricerca di un confronto vero, duro, non filtrato da gradi, cinture ecc. ; ho trovato quello che cercavo, l’ho amato e ne sono diventato dipendente. Ho imparato tanto, tecnicamente e in termini di valori.
Con il tempo, da insegnante, ho cercato di avvinare questi 2 mondi, queste 2 parti di me.
Ho cercato di insegnare il kung fu, il wing chun kung fu, apparendo come una persona che si allena da tanti anni, che cerca sempre di imparare e migliorarsi, e che desidera avere allievi più bravi e più forti di lui! Che , almeno, cerca di fornire ai suoi allievi gli strumenti per diventarlo.
Negli sport da combattimento mi sento abbastanza in forma, nonostante gli anni passino, da essere “allenante” anche per i miei migliori atleti, e questo mi basta. Anche qui continuo ad aggiornarmi e a studiare sempre, e anche qui come nel tradizionale mi adopero per condividere tutte le nozioni con chi mi segue, ma alcuni di loro , magari più giovani o molto più pesanti, stanno diventando davvero degli ossi duri per me. So che il successo del mio lavoro non dipende e sempre meno dipenderà dal fatto che io possa o meno essere il più forte. Dovrò essere il più preparato, il più aggiornato, un buon manager ecc. , quello posso farlo.

Alla fine, di qui a 10 anni, avendo preso tristemente coscienza di non poter diventare Yoda, cercherò, sia nel tradizonale che negli sport da ring, di essere il miglior Mickey possibile."

NUOVI ORARI EMPIRE GYM 2013-2014 validi dal 26 Agosto 2013

Orari Empire Gym 2013-2014 a partire dal 26 agosto

Lunedi:      13.30 functional training
                   17.00 BJJ Kids – brazilian jiu jitsu per bambini 
                   18.30 functional training 
                   19.00 MMA – Mixed Martial Arts
                   20.00 functional training
                   20.30 BJJ Brazilian Jiu Jitsu
                   21.30 Wing Chun Kung Fu

Martedi:    13.30 Grappling – BJJ NO GI (senza kimono)
                   20.30 functional training
                   21.00 MMA – Mixed Martial Arts
                   21.00 Wing Chun /Kali filippino

Mercoledi: 13.30 functional training
                   17.00 BJJ Kids – brazilian jiu jitsu per bambini 
                   18.30 functional training 
                   19.00 MMA – Mixed Martial Arts
                   20.00 functional training
                   20.30 BJJ Brazilian Jiu Jitsu
                   21.30 Wing Chun Kung Fu

Giovedi:    13.30 Grappling – BJJ NO GI (senza kimono)
                  20.30 functional training
                  21.00 MMA – Mixed Martial Arts
                  21.00 Wing Chun /Kali filippino

Venerdi:   13.30 functional training
                 18.30 functional training 
                 19.00 MMA – Mixed Martial Arts
                 20.00 functional training
                 20.30 BJJ Brazilian Jiu Jitsu
                 21.30 Wing Chun Kung Fu

domenica 4 agosto 2013


Sifu De Giosa, Sifu Girone e Sifu Lattanzi
Sifu Alberto De Giosa, uno dei fondatori del gruppo WCRA, salva in mare dei bambini che rischiavano di affogare.
Un gesto eroico che dà un valore aggiunto anche alla sua marzialità: se è vero che nelle arti marziali la ricerca del gesto, della decisione istantanea, la fredda volontà sono tra gli obiettivi dell'allenamento, Sifu De Giosa rende onore ai marzialisti e alla sua scuola.


La notizia sul giornale "Il Resto del Carlino"
http://www.ilrestodelcarlino.it/desktop/pesaro/cronaca/2013/08/01/928303-bimbi-salvati-turisti.shtml

sabato 3 agosto 2013

STAGE BJJ con OCTAVIO COUTO @ WCRA EMPIRE GYM - 31 agosto 2013

apriamo la stagione con un evento straordinario,
  Octavio Couto in un workshop di 4 ore a numero chiuso!
 disponibili 20 posti, contattateci per info.